Fino ad un paio di anni fa, ero convinto. Il colpevole era uno solo:
lo Smartphone
Il cellulare accompagna oramai ogni passo della nostra vita. E' il nostro cordone ombelicale con la grande memoria del mondo. E' il nostro cervello in tasca (Andreoli, L'Uomo con il Cervello in Tasca, 2019).
Nel mio lavoro di docente universitario, continuavo a vedere una decadenza dell'attenzione durante le lezioni oltre all'impoverimento delle competenze. Essendomi imbattuto in Non è un mondo per vecchi (Serres 2013 - Trad), mi ero convinto che l'impoverimento delle competenze percepito da me fosse generato dal fatto che i miei studenti non erano più interessati a quello che avevo da dire. Abbiamo a disposizione il mondo delle conoscenze in tasca e, quindi, chiunque ne può sapere più di colui che ti sta davanti. Quindi, come professore, ho perso appeal essendo appunto un vecchio. Che ne vuol sapere un vecchio dei nuovi mondi? Quindi, secondo questa lettura, gli studenti erano disinteressati al vecchiume di conoscenze proposto e, pertanto, sembravano avere meno competenza dei loro predecessori semplicemente per il fatto che non erano interessati a quanto avevo da dire.
Purtroppo, non sembra essere così!
Chi di voi studenti usa il cellulare per ottenere informazioni e conoscenza?
La risposta a questa domanda è sicuramente: molto pochi.
Apri il tuo "Benessere Digitale" e guarda. Quanto sei stato sul cellulare? Qual è l'app che hai utilizzato di più? E la seconda qual è? Cosa ti ricordi di aver fatto? C'è qualche traccia del momento in cui hai effettivamente cercato una conoscenza?
Ecco! Rispondendo alle domande, ti renderai conto che la mia convinzione era molto probabilmente sbagliata.
Inoltre:
Ti ricordi cosa hai visto e fatto?
Se le hanno e, quasi sicuramente, le hanno, i cellulari hanno colpe ben diverse da quelle presentate da Non è un mondo per vecchi (Serres 2013 - Trad).
Ci impegnano costantemente e ci hanno tolto la noia che è un motore di innovazione e del pensiero.
Ci tengono incollati a loro con un sistema di ricompensa dopaminica immediata. Quanto ti frizza il cuore quando vedi i like su un tuo post? Quanto sei in ansia se il messaggio mandato non ha subito la doppia spunta azzurra? Questa è la ricompensa dopaminica che cerchiamo e quando non l'abbiamo ci impegniamo in giochi alquanto inutile per perdere tempo.
Quand'è che hai fatto l'ultima attività di concentrazione (studiare, leggere o fare esercizi) senza il cellulare accanto se non costretto?
SAI RESISTERE ALL'OCCHIOLINO DELLE NOTIFICHE!?
Il nostro livello di attenzione e di concentrazione sta lentamente diminuendo. Siamo in grado di prestare attenzione per pochissimi minuti o, forse, per pochissimi secondi e lo scrollare infinito di social media ci porta verso l'occupazione totale del nostro tempo di veglia.
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